Si è tenuto ieri, lunedì 12 febbraio, il Convegno finale dell’Osservatorio Artificial Intelligence, a cui Vidiemme ha partecipato sia in qualità di partner sia prendendo la parola durante un panel.

L’AI è sempre più pervasiva

L’Osservatorio, giunto alla fine della sua prima edizione, è nato come risposta al crescente interesse delle aziende e in generale dell’opinione pubblica verso l’Intelligenza Artificiale. Nonostante sia una tematica di cui si discute già da numerosi decenni, solamente adesso sta uscendo dalla fase di ricerca per trovare applicazione in diversi ambiti, entrando a far parte della quotidianità delle persone senza che queste se ne accorgano.

Come sottolineato durante il suo intervento da Giulio Caperdoni, Head of Innovation di Vidiemme, si può dire che una tecnologia abbia successo proprio nel momento in cui diventa quotidiana e le persone la utilizzano senza accorgersene, senza notare la sua presenza. Ed è proprio quello che sta accadendo con l’Intelligenza Artificiale che ormai viene data per scontata in alcune applicazioni, ad esempio nel filtro Anti Spam della nostra posta o nella visualizzazione dei brani in Spotify.

Tutto questo è possibile grazie agli algoritmi che sottintendono il Machine Learning e che rendono l’AI sempre più pervasiva nella nostra quotidianità.

Che cos’è l’AI?

La Ricerca dell’Osservatorio è partita definendo l’AI in base a quattro parametri, da cui deriva la seguente affermazione secondo cui è “il ramo della computer science che studia lo sviluppo di sistemi hardware e software dotati di capacità tipiche dell’essere umano (interazione con l’ambiente, apprendimento e adattamento, ragionamento e pianificazione), in grado di perseguire autonomamente una finalità definita prendendo delle decisioni che, fino a quel momento, erano solamente affidate agli esseri umani”.

La definizione di Intelligenza Artificiale data dagli Osservatori

Questa affermazione è alla base della ricerca che ha preso in considerazione più di 700 imprese italiane e internazionali di grandi dimensioni, per analizzare in quali ambiti l’Intelligenza Artificiale venga utilizzata e quali delle sue soluzioni siano le più diffuse.

La diffusione degli Assistenti Virtuali

È così emerso un quadro che rappresenta una situazione in linea con la strada che sta seguendo Vidiemme: la soluzione di AI più adottata dalle aziende analizzate è quella dei Virtual Assistant, sia testuali che vocali.

Proprio come sottolineato da Giulio Caperdoni, grazie agli Assistenti Virtuali si sta creando un nuovo rapporto uomo-macchina in cui, in un futuro prossimo, le conversazioni saranno la nuova interfaccia e l’utilizzo di comandi vocali renderanno l’interazione ancora più naturale di quanto non lo sia quella scritta.

Gli ambiti di applicazione e le soluzioni degli Assistenti Virtuali

Proprio i Virtual Assistant sono stati uno dei punti più importanti dell’Osservatorio, a causa dell’interesse crescente delle imprese nei confronti di questa tecnologia. La Ricerca, infatti, ha voluto comprendere gli ambiti di applicazione in cui sono maggiormente diffusi.

L’analisi ha preso in considerazione 118 Chatbot di aziende italiane ed internazionali. I dati emersi, ancora una volta, sono a sostegno del percorso intrapreso da Vidiemme: dei quattro maggiori ambiti di applicazione, infatti, ben tre sono quelli in cui l’Azienda opera, proponendo e sviluppando soluzioni per i suoi clienti:

  • Il 45% degli Assistenti Virtuali fa riferimento all’ambito generale dei Servizi, dove sono utilizzati soprattutto per offrire assistenza al cliente nella fase di post-vendita;
  • Il 35% dei Chatbot è utilizzato nei processi di Marketing & Sales per creare una fase di supporto sia durante l’acquisto che durante le vendite che a sostegno della Brand Reputation;
  • Il 14% delle soluzioni sono pensate per le funzionalità di prodotto;
  • Il 6%, infine, sono Chatbot applicati nel settore dell’HR, utilizzati sia per la fase di recruitment, come il Chatbot Recruiter di Vidiemme, che nella fase di on boarding per fornire assistenza al dipendente.

I principali ambiti di applicazione degli Assistenti Virtuali

L’AI Journey

La ricerca ha infine portato alla definizione dell’AI Journey, un modello sviluppato per guidare le aziende nell’implementazione di soluzioni di Intelligenza Artificiale. È infatti emerso che le differenti realtà imprenditoriali sono consapevoli di quanto delicato sia introdurre l’AI a supporto o in sostituzione di uno dei loro processi e prediligono l’integrazione di questa tecnologia per creare una leva competitiva esterna piuttosto che interna.

Come sottolineato anche da Giulio Caperdoni, citando la frase di John Wooden “Never mistake activity with engagement”, stiamo vivendo una fase dell’Intelligenza Artificiale in cui l’entusiasmo (activity) è il motore per raggiungere obiettivi concreti (achievement). È necessario dunque che dietro a questo entusiasmo vi sia una guida che le imprese possano seguire.

Uno sguardo al futuro

Durante il Convegno si sono susseguite numerose presentazioni e panel tutti incentrati sull’Intelligenza Artificiale ed è emerso come le aziende ed anche le startup ormai non possano più ignorarne la sua presenza: si è nel pieno di quella che viene definita come quarta rivoluzione industriale e per questo il modo di fare Business sta cambiando molto profondamente.

Per Vidiemme partecipare all’Osservatorio Artificial Intelligence e al Convegno conclusivo è stata un’occasione per vedere confermate le convinzioni che l’hanno spinta a creare proprio quest’anno getAI!, la nuova Business Unit dedicata all’Intelligenza Artificiale e alle Interfacce Conversazionali, con la convinzione, che è anche alla base della sua vision, secondo la quale tra cinque anni qualsiasi tecnologia con la quale non sarà possibile conversare diventerà inutile.