Probabilmente 15 anni fa se una persona usava il termine AI in una riunione di lavoro, diventava oggetto di risate. Per la maggior parte delle persone questo termine era un concetto appartenente alla fantascienza o al genere sci-fi.

Oggi, invece, è una parola in voga che sentiamo quasi ogni giorno e che fa parte del processo di Digital Transformation di tutti i settori di business, che si trovano a fronteggiare una così grande mole di dati digitali impossibile da gestire e da cui trarre valore aggiunto senza ricorrere all’Intelligenza Artificiale.

Questa enorme quantità di dati ha dato vita alla rivoluzione dei Big Data portando con sè la necessità di scoprire un modo per elaborare ed analizzare i dati, trovato poi nelle macchine intelligenti, nettamente più veloci e inclini a processare una grande mole di informazioni rispetto agli umani.

Le ricerche effettuate sull’Intelligenza Artificiale hanno portato allo sviluppo di sistemi che si comportano, o pensano, in modo ‘intelligente’.

Ma come questi sistemi intelligenti possono aiutarci a risolvere le difficoltà e ad avere successo nelle sfide business? I campi più comuni in cui l’AI viene usata sono:

  • Computer Vision: per il riconoscimento degli oggetti;
  • Speech Recognition & Synthesis: per la trasformazione dei suoni in testo e viceversa;
  • Natural Language Processing (NLP): per la comprensione del significato di una frase;
  • Knowledge Representation:  per l’organizzazione delle informazioni in modo strutturato;
  • Reasoning: per l’elaborazione dei concetti, mettendo insieme diverse informazioni per arrivare al risultato;
  • Planning: per la programmazione e l’organizzazione di azioni volte ad un particolare obiettivo.

Considerando tutte queste capacità e le infinite soluzioni che essa può offrire al business, è naturale pensare che l’Intelligenza Artificiale sia un hot topic per tutti i mercati, e il settore dellìhealthcare non fa di certo eccezione.

Proviamo a parlare di dati, fatti e statistiche per comprendere meglio l’impatto di questa tecnologia.

Secondo gli ultimi dati pubblicati da Idc, i sistemi cognitivi e di AI dovrebbero raggiungere nel 2017 un valore di mercato di 12,5 miliardi di dollari, pari a un aumento del 60% rispetto all’anno scorso. Gran parte degli investimenti riguarda le applicazioni industriali capaci di apprendere, scoprire e offrire raccomandazioni o previsioni.

Uno studio di PwC ha rilevato che il valore di questo mercato raggiungerà i 70 miliardi di dollari entro il 2020, dimostrando di fatto che questa tecnologia avrà un effetto impattante e di trasformazione sia sul consumatore che sulle imprese.

Secondo questo studio, inoltre, la maggior parte dei consumatori crede che l’AI avrà un impatto positivo sulla nostra vita risolvendo i problemi complessi che la società si trova davanti: il 56% pensa che l’AI riuscirà a fornire le soluzioni per la salute e il benessere a livello globale; il 66% trova l’AI utile come aiuto nell’affrontare le difficoltà delle malattie; il 46% pensa che nei prossimi 5 anni l’AI sostituirà l’health coach e addirittura il 22% pensa che essa prenderà il posto dei medici.

Ma cosa ne pensano invece i business executives? Il 54% degli appartenenti ai settori business e IT ammettono che le loro aziende stanno già investendo in AI e si tratta di una percentuale che nei prossimi 3 anni salirà, arrivando al 63%.

Anche nell’healthcare l’AI offre tante possibilità: la capacità di estrarre informazioni dalle fonti più disparate, di tradurre grandi insiemi di dati non strutturati e gli strumenti per l’elaborazione del linguaggio naturale consentono ai sistemi dell’AI di affrontare le sfide legate al coordinamento delle cure che in precedenza non avevano alcun modo di essere gestite.

Il supporto clinico offerto dai sistemi di Intelligenza Artificiale rafforzerà i processi di diagnostica per immagini in ambito medico. Inoltre, l’utilizzo di soluzioni di Intelligenza Artificiale nei flussi di lavoro migliorerà la somministrazione delle cure.

Si stima che, complessivamente, l’Intelligenza Artificiale abbia il potenziale di migliorare gli esiti delle cure del 30-40%, riducendone allo stesso tempo i costi fino al 50%.

È evidente, quindi, come l’AI offra supporto e soluzioni nel settore dell’healthcare.

Alcune di queste sono:

Assistenza sanitaria

Uno degli usi basici, ma allo stesso tempo efficiente, è l’utilizzo dell’AI per ottimizzare i processi clinici. Per tradizione, quando un paziente si sente male va dal medico che a sua volta controlla ed esamina i segni vitali, pone delle domande e alla fine fornisce una prescrizione.

Adesso, invece, l’Intelligenza Artificiale potrebbe operare come un assistente e coprire una gran parte dei servizi clinici, lasciando più tempo ai medici per occuparsi di casi più critici.

Diagnosi precoce e precisa

La terapia e la prevenzione delle malattie rare è subordinata, nella maggior parte dei casi, alla rilevazione dei sintomi nel momento giusto.

In tanti casi, una diagnosi precoce si traduce in un processo di guarigione. Ma le capacità e le esperienze umane sono limitate ed è difficile prendere decisioni corrette quando, per esempio, si esaminano immagini cliniche o campioni.

Al contrario, gli algoritmi dell’AI sono veloci e in grado di analizzare e gestire milioni di dati in poco tempo e scoprire modelli di cura utili.

Inoltre, al contrario di ciò che avviene per gli esseri umani, l’età non ha alcun effetto sull’AI e sulle sue performance.

Una cura flessibile e dinamica

Per alcune patologie identificare un piano di terapia e adattarlo ai cambiamenti di salute e di stile di vita di un paziente è cruciale: gli algoritmi di AI possono essere di aiuto anche in questo campo.

Come detto dal CEO di Google, Sundar Pichar, stiamo passando da un mondo mobile first ad un mondo AI first. Questo conferma l’impatto che avrà l’Intelligenza Artificiale nel prossimo futuro sui software, sui sistemi operativi e sulle applicazioni.

Si ipotizza infatti che entro il 2025 i sistemi di Intelligenza Artificiale possano essere coinvolti in tutto, dalla gestione della salute della popolazione all’utilizzo di avatar digitali in grado di rispondere a specifiche richieste dei pazienti.

Infine, se guardiamo il tutto da un punto di vista globale, si prevede che l’AI avrà un ruolo significativo nella democratizzazione dell’informazione e nel mitigare i costi delle risorse disponibili, soprattutto nelle regioni con un gran numero di pazienti poco serviti.

 

Sources: fabernovel, ictbusiness, pwc, thenextweb.