Le malattie infettive rappresentano una delle più grandi sfide che i Sistemi Sanitari devono affrontare, andando ad assorbire gran parte delle loro risorse. Basti pensare che nel 2003 la Banca Mondiale stimò correttamente che l’epidemia della SARS avrebbe gravato sul Prodotto Interno Lordo Globale per una cifra totale di 33 miliardi di dollari.

In un periodo in cui si è sempre più interconnessi, grazie alla possibilità di viaggiare facilmente in ogni parte del mondo, la minaccia rappresentata dalle malattie infettive risulta essere ancor più seria e vi è la necessità di avere strumenti in grado non solo di curarle ma anche di prevenirle.

Per questo motivo, i responsabili della sanità di ciascun Paese hanno il compito di decidere e pianificare le azioni più appropriate per prevenire, rilevare e agire nel caso in cui si verificasse la diffusione di una malattia infettiva.

Accanto a questa sfida, entra in gioco l’Intelligenza Artificiale, utilizzata in diversi modi.

Innanzitutto, grazie all’AI è possibile organizzare al meglio il piano di gestione di un’emergenza, essendo capace di elaborare più velocemente numerosi ed eterogenei dati, grazie ad algoritmi complessi in grado di tenere conto di differenti variabili.

Contemporaneamente, utilizzando l’Intelligenza Artificiale è possibile prevedere le prossime epidemie.

La ricerca di Singapore

Un esempio è la ricerca condotta dall’Agenzia Nazionale dell’Ambiente di Singapore che, grazie all’AI, è riuscita a simulare le dinamiche di trasmissione del virus Dengue, capace di generare una malattia infettiva tropicale che si trasmette ogni anno a circa 400 milioni di persone.

Poiché la sua trasmissibilità è causata da fattori variabili climatici, come le precipitazioni e il clima, grazie all’analisi dei dati degli anni precedenti incrociati con la situazione climatica presente, è possibile prevedere con ben 4 mesi di anticipo a quanto ammonterà il numero di persone infette e soprattutto dove saranno i focolai.

La capacità di produrre previsioni accurate e puntuali sull’incidenza della trasmissione del virus, permette interventi mirati e ottimizza le strategie di prevenzione, migliorando la risposta della Sanità Pubblica. Il tutto si traduce in un risparmio per le casse di Singapore.

La ricerca americana

I ricercatori dell’University of Southern California hanno approfondito ulteriormente la ricerca di Singapore, sviluppando un algoritmo in grado di rallentare la trasmissione di malattie infettive, concentrandosi non solo sulla zona a rischio individuata ma anche su specifici dati demografici.

Più nello specifico, l’algoritmo ha sfruttato modelli e interazioni prima non considerati, analizzando specifiche dinamiche comportamentali della popolazione, come luogo di lavoro, mezzo utilizzato, età e molti altri dati ancora. L’incidenza delle infezioni e la loro diffusione, infatti, differisce all’interno della stessa popolazione in modo significativo al variare del comportamento e delle caratteristiche dei soggetti considerati.

 

Queste due ricerche hanno dimostrato come sia possibile prevenire la diffusione di infezioni con l’Intelligenza Artificiale e di come quindi l’AI possa essere uno strumento importante nelle mani del Servizio Sanitario di ogni Paese. Per questo molto probabilmente in futuro diventerà una tecnologia di cui non si potrà più fare a meno per la pianificazione delle politiche di sanità pubblica.

Se da una parte, infatti, l’implementazione di questa soluzione necessita di risorse economiche e competenze notevoli, dall’altra il suo utilizzo si traduce in un risparmio notevole, permettendo allo stesso tempo di poter salvare numerose vite umane ed evitare che il contagio possa allargarsi ad altri Paesi.

 

 

Sources: VentureBeat, 123RF