Negli ultimi mesi è stato difficile non imbattersi in titoli di giornale che allertassero di come l’Intelligenza Artificiale fosse in procinto di cannibalizzare il mercato del lavoro.

Probabilmente però, l’unico dato di realtà colto da questi titoli tanto allarmanti quanto semplicistici, è che esiste una connessione importante tra l’automazione e il lavoro. Ciò che sorprende è che, nonostante il numero elevatissimo di esempi in cui l’AI sia servita a qualificare quei lavoratori impegnati in mansioni ripetitive e sia stato un importante catalizzatore per richiedere salari più alti e condizioni di lavoro più umane, nessuna delle storie di successo sembrava essere entusiasmante come la narrativa dei bot che ci rubano il lavoro.

La realtà, però, è che l’impatto dell’AI nelle industrie di varia natura è complesso, ricco di sfumature e in una fase di transizione.

Uno studio Deloitte che analizza l’impatto dell’automazione in Gran Bretagna ha rilevato che 800.000 posti di lavoro a basso livello di qualifica sono stati eliminati come risultato dell’introduzione dell’AI e di altre tecnologie analoghe. Lo stesso studio ha al contempo evidenziato che, come risultato dello stesso fenomeno, 3.5 milioni di nuovi posti di lavoro sono stati creati e che si tratta di lavori pagati, in media, circa 13.000 dollari in più all’anno rispetto a quelli che sono stati persi.

Risultati positivi come questo dimostrano che ci sono una serie di effetti molto vari derivanti dall’introduzione dell’automazione.

Se è innegabile che la tecnologia sta cambiando il nostro modo di lavorare, bisognerebbe però evidenziare come, in alcuni casi, questi cambiamenti siano in grado di migliorare la vita delle persone, abilitando una forza lavoro più creativa e impegnata a livello intellettuale.

Introdurre l’AI all’interno dei processi aziendali significa spesso che i dipendenti possono dedicare più tempo a compiti complessi, come l’interazione con i clienti o il brainstorming per l’ideazione di campagne innovative.

Nel lungo periodo, la creatività è ciò che distingue gli esseri umani dalle macchine. E non solo la capacità di svolgere del lavoro creativo, ma anche, se non soprattutto, la capacità di ripensare quali posti di lavoro potrebbero apparire nel futuro, più o meno prossimo.

Ecco qui tre esempi di aziende che utilizzano l’automazione per creare posti di lavoro e le loro strategie.

Aumentare la domanda

Panera Bread ha annunciato in Aprile che avrebbe creato 10.000 posti di lavoro come risposta alla popolarità del suo servizio di consegna.

L’elevata richiesta dei clienti che hanno potuto ordinare i piatti di Panera Bread attraverso la piattaforma digitale guidata dall’AI, ha portato l’azienda a decidere di espandere questo servizio al 40 per cento dei suoi negozi.

La società ha affermato che le persone addette alla delivery lavoreranno durante turni diurni e avranno salari competitivi per aumentare l’ingaggio dei dipendenti a migliorare ulteriormente l’esperienza dei clienti.

La decisione di Panera Bread di assumere i propri driver piuttosto che esternalizzare le consegne a un servizio di terze parti è anch’essa attribuibile ai vantaggi portati dall’automatizzazione.

Avere accesso a tecnologie in grado di permettere un notevole risparmio di costi e di aumentare la portata dei propri servizi, garantisce un vantaggio competitivo che può poi essere re-investito per migliorare l’esperienza dei propri clienti.

Aumentare la marginalità

La fabbrica Marlin Steel a Baltimora è un classico esempio di come l’automazione possa essere un driver d’innovazione.

Quando i produttori cinesi hanno presentato sul mercato prodotti analoghi a quelli dell’azienda di Baltimora a prezzi sottostimati, la concorrenza sleale rischiava di far soccombere la Marlin Steel.

La risposta dell’azienda è stata acquistare una serie di macchine robotizzate per concentrare la produzione su prodotti di precisione di alta qualità per aziende quali Boeing e General Motors.

La strategia si è rivelata vincente e la Marlin Steel, invece di andare incontro ad una corsa al ribasso, ha potuto assumere ulteriore personale, sempre più qualificato e quindi anche meglio retribuito.

Il successo dell’azienda suggerisce un altro effetto positivo dell’automazione: avere la possibilità di accedere a linee di prodotto a più alta marginalità.

Rimanere competitivi significa trovare ogni volta un nuovo vantaggio, un elemento differenziante che ispiri le persone a scegliere la propria azienda.

Sostenere i valori dell’azienda

Quando l’AI e la robotica sostituirono il lavoro di 100 dipendenti presso Boxed, in New Jersey, l’azienda si è preoccupata di formare la forza vendita allo scopo di reinserirla presso altre compagini aziendali.

Alcuni dei dipendenti ora rivestono il ruolo di formatori per le nuove risorse, altri sono diventati impiegati a tempo pieno nel servizio clienti, godendo di un aumento del salario del 13 per cento.

Dopo aver investito milioni di dollari per portare l’AI e l’automazione ai propri processi aziendali, Boxed avrebbe potuto ridurre i costi semplicemente licenziando quei lavoratori i cui lavori erano stati automatizzati.

Invece la società ha scelto di essere guidata dai valori in cui dichiarava di credere, mantenendo la sua forza lavoro.

Conclusioni

Secondo un recente studio, 10.000 nuovi posti di lavoro saranno creati negli Stati Uniti solo quest’anno grazie all’introduzione dell’AI nei processi aziendali. La natura dirompente di questo fenomeno costringe ad una conversazione su quali siano i modi migliori per introdurre l’automazione nelle aziende.

Il cambiamento ci permette di esaminare i nostri valori e di definire chi siamo.

L’AI e l’automazione ci aiutano a implementare queste soluzioni una volta individuate le risposte.

 

Sources: Venture Beat, Visual Hunt