L’IFA, la fiera che una volta all’anno dà appuntamento a Berlino per mostrare lo stato dell’arte dell’elettronica di consumo, ha visto in questa edizione del 2017 la partecipazione di quasi mezzo milione di visitatori.

Nonostante il cambio di strategia delle big dell’hi-tech, che da qualche anno a questa parte hanno deciso di non concentrare a Berlino la presentazione delle loro novità ma di suddividerle in diversi appuntamenti durante i 12 mesi, l’evento è stato ricco di novità importanti nel panorama tecnologico.

Tantissimi i gadget tech presentati, ma quest’anno un elemento sembrava accumunare i diversi device  in mostra alla Messe Berlin. Televisori, frigoriferi, speakers, personal computer, smartwatch, nuovi visori di mixed reality: tutte le novità presentate sembravano contenere i loro assistenti personali virtuali.

Ma facciamo qualche passo indietro per comprendere perché questo sia stato l’anno degli assistenti virtuali.

La strategia di Google

In principio era Google Now, una tecnologia integrata negli smartphone, basata sull’Intelligenza Artificiale e pensata per semplificare la vita degli utenti. La sua evoluzione è stata il Google Assistant, che ha automatizzato e reso più facile e rapida l’esecuzione di una serie di piccole azioni quotidiane che vanno dalla ricerca delle informazioni online alla riproduzione di contenuti multimediali.

All’IFA 2017 Google ha annunciato il debutto della tecnologia su tre altoparlanti smart di terze parti, che andranno così ad affiancare Google Home. Quelli svelati in occasione della kermesse tedesca sono prodotti da Panasonic, Anker e Mobvoi.

Ne seguiranno altri fin dai prossimi giorni, in quella che appare una dichiarazione d’intenti da parte di Big G.

La disponibilità di questi prodotti sul mercato varia da paese a paese, con debutti dai prossimi mesi a partire da Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Canada, Germania e Francia, ovvero i territori dove l’Assistente Google già supporta la lingua locale. A questo proposito si segnala una novità interessante: a Berlino si è parlato in via ufficiale dell’imminente esordio in Italia.

La risposta di Microsoft e Amazon

La risposta di Microsoft e Amazon non si è fatta attendere: è di qualche giorno fa infatti la notizia della fusione tra i due colossi hi-tech, impensabile fino a qualche tempo fa ma che potrebbe portare significativi vantaggi per entrambi.

Ma in cosa consiste per i loro assistenti personali virtuali la partnership tra i due giganti?

Semplice, d’ora in poi l’assistente vocale Cortana potrà essere richiesta su device Amazon, e Alexa potrà essere avviata su device con sistema operativo Windows 10.

Ad esempio, se si usa un altoparlante Echo, basterà dire “Alexa attiva Cortana” per poter accedere alle funzionalità dell’altra Intelligenza Artificiale, allo stesso modo con Alexa si potrà accedere direttamente ad alcuni servizi di Microsoft Office come il calendario o le e mail.

L’integrazione tra i due prodotti avverrà entro l’anno, la notizia è stata rivelata dal New York Times e confermata sia da Microsoft che da Amazon.

Amazon sembra però rilanciare e aprire a possibili integrazioni con gli assistenti di Google e Apple, sempre più convinto che la collaborazione porti vantaggi a tutte le parti coinvolte, sia in termini di accesso ad un maggior numero di informazioni che per la complementarietà di alcune delle funzionalità dei singoli assistenti personali virtuali.

 

Sources: The Verge, La Stampa