La facilità nel ricercare liberamene informazioni in Internet ha creato un nuovo tipo di consumatore che prima di comprare un prodotto o prenotare un viaggio legge le recensioni di altri utenti e compara le offerte.

Questo stesso cambiamento sta avvenendo anche nella figura del paziente.

Si stima, infatti, che il numero di persone che fanno ricerche in Internet correlate a tematiche della salute sia in continua crescita al punto che l’1% di tutte le ricerche fatte in Rete hanno una query sui sintomi di malattie.

Questa ricerca in alcune persone può addirittura degenerare in quella che viene definita come cybercondria: leggendo in Internet informazioni, spesso non attendibili, l’utente arriva ad un’autodiagnosi tale per cui si convince di avere una specifica patologia e, nel peggiore dei casi, procede con una rischiosa terapia fai-da-te.

Stando ad alcune recenti statistiche, l’utente medio è generalmente donna, con un buon background culturale e abbastanza giovane.

Questa tendenza a ricercare informazioni relative ad una patologia o farmaco in Rete è talmente diffusa che l’80% delle persone che utilizza internet ha effettuato nell’ultimo anno almeno una ricerca su queste tematiche.

In Italia questo dato è ancora maggiore: ben il 97% ha ricercato autonomamente informazioni online su tematiche relative alla salute.

Cosa cercano le persone in Internet sul tema della Digital Health?

Le tematiche ricercate sono varie e tra quelle più cliccate ci sono in ordine di frequenza le informazioni sui sintomi di una patologia, su una specifica malattia, sui rimedi farmacologici, per interpretare correttamente il risultato di un esame o referto e per finire sull’alimentazione e le vitamine.

Ad essere in crescita è anche la ricerca di informazioni su uno specifico medico o centro ospedaliero, dove a pesare nella scelta del paziente finale sono soprattutto le recensioni degli altri utenti.

Le query di ricerca

Analizzando i dati di Google Trend emerge un altro dato interessante: nelle query di ricerca i pazienti utilizzano molto “cosa” e “perché“, indice che cercano maggiori informazioni su una cosa di cui già probabilmente sanno qualcosa e che desiderano approfondire.

È curioso che il “come“, ovvero la ricerca di una cura ad un problema di salute, sia invece molto meno ricercato rispetto alle cause.

Questo dato potrebbe essere indice del fatto che coloro che ricercano una diagnosi non sono poi gli stessi utenti che ricercano anche una cura oppure che una volta ricercati i sintomi la persona decida comunque di non procedere con una cura fai-da-te.

Il problema maggiore relativo alle ricerche online su tematiche così delicate è che vengono effettuate utilizzando Google e non andando su siti specifici, con informazioni attendibili.

Il rischio è ovviamente quello di arrivare in siti non curati da persone del settore, dove trovare informazioni non attendibili, parziali e che possano spingere il paziente a prendere decisioni che ne compromettono la salute o l’andamento terapeutico.

Per questo motivo è fondamentale la creazione sia di community che di canali di comunicazione online, come le Interfacce Conversazionali, che permettano al paziente non solo di trovare risposte alle sue domande curate da un team di esperti ma anche di ricevere supporto qualora non dovesse trovare la risposta che sta cercando.

 

Sources: nbcnews, CNN, 123RF