“I buoni artisti copiano, i grandi rubano”

Potrebbe suonare come un consiglio sciocco da dare agli aspiranti imprenditori di oggi, soprattutto in un periodo in cui viviamo e respiriamo innovazione in ogni luogo, la usiamo quotidianamente e quasi ne abusiamo.

Ma separare l’innovazione dal concetto di imitazione è da folli. Prima di partire prevenuti ascoltate il nostro ragionamento.

Iniziamo con una domanda semplice – quanti elementi ci sono nella Tavola Periodica? Sono 118.

Ora, non pensate forse che tutto quello che ci circonda sia il risultato della permutazione e della combinazione di questi elementi base? Esattamente!

Proseguiamo il nostro ragionamento guardando da vicino dentro l’atomo di un singolo elemento. L’atomo comprende elettroni, protoni e neutroni e per andare a generare atomi diversi, che costituiscono a loro volta elementi differenti, basta andare a variare il numero e la distribuzione di queste micro-particelle.

Questo vuol dire che tutto quello che ci circonda è costituito dagli elementi base presenti nella Tavola Periodica e questa logica potrebbe essere applicata a ogni tipo di particella, fino a raggiungere il livello del quark.

Potremmo quasi affermare che tutta la creazione non è altro che la combinazione di elementi già esistenti, ma assemblati in modo nuovo.

Non è tanto l’idea di aggiungere nuovi elementi alla nostra Tavola, ma piuttosto creare nuove combinazioni partendo da cose che già esistono.

La stessa logica viene applicata alle startup.

Dal momento che la creatività è rappresentata dalle nuove combinazioni, l’innovazione inizia con l’imitazione, dall’unione di puntini già esistenti e già presenti davanti ai nostri occhi. 

Nel desiderio e nella ricerca costante di essere totalmente innovativi, si perde spesso il valore e i potenziali vantaggi delle soluzioni già esistenti e funzionanti, rischiando che,  mentre si cerca di inventare qualcosa di totalmente nuovo nel panorama, si perda tempo prezioso.

Sappiamo bene quanto il tempo sia vitale, soprattutto in realtà nuove come le startup dove viene richiesta grande velocità di adattamento, elasticità e rapidità di intervento.

Un imprenditore, e un laboratorio di R&D, farebbero quindi meglio a usare elementi già esistenti e a cercare di aggregarli in modo diverso, nuovo, mai sperimentato, in un’ottica di design thinking, piuttosto che creare qualcosa di nuovo totalmente dal nulla.

A livello di tempo impiegato infatti il primo approccio risulta meno time consuming e le possibilità di successo sono estremamente più alte.

Lo stesso Newton disse “Se sono riuscito a vedere lontano, è perché mi sono seduto sulle spalle dei giganti”

La stessa idea va applicata agli imprenditori. Si deve imparare a stare sulle spalle dei giganti, tra i quali bisogna includere i predecessori e i competitor, e trarre ispirazione da essi. Ma non ci si deve fermare qui.

L’innovazione deve andare di pari passo con l’imitazione. Se possiamo imitare qualcuno, qualcun’altro potrà imitare noi, e così via, in un circolo virtuoso potenzialmente senza fine.

Per questo motivo l’imitazione fine a se stessa è sterile, ma va sempre accompagnata dall’innovazione.

OLA, una società indiana di trasporti prenotabili via app che a Settembre 2015 era valutata per $ 5 miliardi, ha imitato molto bene Uber, ma non si è fermata qui. Grazie a servizi come OLA Money, un’applicazione pensata e sviluppata per agevolare i pagamenti e servizi come quelli da loro offerti, quali servizio auto, taxi condivisi o shuttle, l’azienda sta spiccando il volo superando il Brand che è stato la sua fonte di ispirazione.

La strategia vincente è quindi quella di abbassare l’asticella di partenza, di guardare il panorama esterno e studiarlo lasciandosi ispirare, non avendo paura di imitarlo.

Ed è proprio da qui che nascerà l’innovazione, quella vincente.

 

Sources: Linkedin, Visual Hunt