Quando si parla dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) ci si riferisce a discalculia, disgrafia, disortografia e dislessia che risultano spesso collegate tra di loro. Per riconoscere questi problemi si effettuano test, al termine dei quali le diagnosi accertano se le abilità di ogni bambino sono nella norma o se, invece, esistono problemi a livello cognitivo, neuropsicologico ed emotivo.

Il tema dei DSA è di grande attualità, e acquista ancora più rilevanza se si pensa alle conseguenze che questi disturbi possono avere a livello scolastico e soprattutto individuale.

Consapevoli di tutto ciò, molte istituzioni e associazioni hanno organizzato, negli anni e a vario titolo, numerose iniziative volte ad aiutare queste situazioni.

Tra queste, la milanese App42 Srl con il suo progetto Finger Talks, startup partecipata di Vidiemme che nasce nel 2012 a Milano con l’obiettivo di offrire una risposta nuova ed efficace alle necessità dell’infanzia con bisogni educativi speciali e di chi si prende cura di loro, sfruttando le caratteristiche di accessibilità, motivazione e interattività di smartphone e tablet.

 

Aritmeticando

La prima app, Artimeticando, aiuta i più piccoli ad avvicinarsi allo studio della matematica attraverso immagini e video. Grazie a contributi audiovisivi ed esercizi mirati (per esempio calcolatrice sonora e tastierino vocale), infatti, i bambini migliorano la loro capacità di comprensione e memorizzazione.

 

Aritmeticando è stata inoltre premiata come migliore App nella categoria Mobile Accessibility e Disabilità, secondo quanto deciso dal prestigioso SMAU Mob App Awards l’Oscar delle App made in Italy.

L’applicazione si avvale di una metodologia visiva di insegnamento adatto a tutti, ma con didattica inclusiva e strumenti compensativi specificamente pensati per gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Pensata come uno strumento compensativo per insegnare la matematica in modo vivace e interattivo, offre ai ragazzi con DSA autonomia, parità, e integrazione.

Nel contempo vuole, nel rispetto delle peculiarità dei bisogni educativi personali, definire un nuovo modo di imparare e di insegnare, che aiuti l’alunno ad assimilare i concetti e a ri-applicarli autonomamente, stimolando il bambino e favorendone la rassicurazione e motivazione. Grazie alle tecnologie digitali lo studente impara guardando e interagendo, e non più soltanto leggendo, ascoltando e imparando a memoria.

 

Immaginario

La seconda app creata è Immaginario, un’app per chi ha disturbi dello spettro autistico o non verbali con ritardo cognitivo.

Immaginario permette di organizzare l’agenda quotidiana del bimbo affetto da autismo attraverso un vocabolario di immagini, molte delle quali personalizzabili.

Alla prestigiosa iniziativa AboutPharma Digital Awards, l’applicazione Immaginario si è aggiudicata il primo premio per la categoria “Migliore App per i pazienti”.
Entrambe le applicazioni sono disponibili su tablet e uniscono aspetto educativo (può essere utilizzata tanto da insegnanti quanto da genitori) ad aspetto ludico.

 

Sources: Wired