Da alcuni studi sull’Internet delle Cose emerge come molti italiani non sappiano cosa sia realmente l’IoT (Internet of Things), pur avendo con sè dispositivi che si basano su questa nuova tecnologia.

Con Internet delle Cose si può indicare un insieme di tecnologie che permettono di collegare a Internet qualunque oggetto allo scopo di monitorare e trasferire informazioni per poi svolgere azioni conseguenti.

L’Internet delle Cose associa il tema di Internet con gli oggetti reali della vita di tutti i giorni, oggetti (e dispositivi) che saranno sempre più connessi e che stanno dando vita a una rete ancora più fitta di presenza sul territorio e in tutti gli ambienti che necessitano di controllo, automazione e rilevamento.

L’oggetto interagisce con il mondo circostante, in quanto è dotato di “intelligenza”, ovvero reperisce e trasferisce informazioni tra rete Internet e mondo reale. In questo modo può essere data una “identità elettronica” a tutto ciò che forma il mondo che ci circonda.

Diffusione del fenomeno IoT

Gli oggetti connessi nel mondo attraverso questa nuova tecnologia sono ormai svariati miliardi, e nuovi ambiti lavorativi ed economici ne vengono influenzati.

Stime prevedono che il mercato globale dell’IoT supererà quota 2,4 miliardi di oggetti connessi nel 2025, con i mercati verticali Automative, Utility e Security che rappresenteranno complessivamente circa il 46% delle connessioni.

La previsione arriva dalla società di analisi Strategy Analytics, secondo cui le aree geografiche trainanti dell’IoT saranno l’Asia Pacifico, che da sola conterà più di un miliardo di oggetti connessi entro il 2025. A seguire fra le aree più ricche per l’IoT ci saranno il Nord America e l’Europa occidentale che insieme per allora all’Asia Pacifico rappresenteranno il 75% degli oggetti connessi.

Molti operatori del settore ritengono che il numero sarà ampiamente superato e già questo rappresenta una straordinaria opportunità di business per tutti gli operatori del settore.

Al crescere della diffusione di apparati e sensori ancora di più cresce la mole di dati che dovranno essere gestiti e il numero di applicazioni che dovranno essere sviluppate.

Ma non solo, IoT vuol dire integrazione e apre importantissime prospettive in termini di rivisitazione dei sistemi informativi aziendali. Anche da questo punto di vista l’IoT rappresenterà una importante occasione di sviluppo.

I due mercati legati all’IoT

Dietro al concetto di “Internet of Things” convivono in realtà due mercati distinti: il primo è quello che tutti noi conosciamo e che riguarda i gadget consumer. Tutti noi abbiamo almeno un oggetto connesso – in realtà gli studi dicono addirittura 7 o 8 – che rientra in questa categoria e, sia che si parli di automazione domestica che di fitness, il tasso di adozione di questi “oggetti” da parte dei consumatori non mostra segni di arresto.

L’altro mercato, meno citato, è quello dell’Internet Industriale delle cose (IIoT).

La distinzione tra i due non è solo importante ma necessaria, dato che gli utilizzi e le sfide connessi con il lato industriale degli oggetti connessi sono molto diversi da quelle lato consumatore.

Ambiti Applicativi

Concentrandoci sull’Internet Industriale delle Cose, gli ambiti applicativi principalmente influenzati sono:

  1. Smart City
    Le città intelligenti si riferiscono a strategie di pianificazione urbanistica che migliorano la qualità di vita in città, e cercano di soddisfare le esigenze ed i bisogni dei cittadini.
    Le tecnologie adottate per realizzare città intelligenti (o parti di esse) permettono di relazionare infrastrutture (oggetti) con gli abitanti della città.
  2. Smart Building e Smart Home
    Le differenze sostanziali tra edifici e case intelligenti è che, mentre le smart home si rivolgono soprattutto ad un pubblico “consumer” ovvero a consumatori e fruitori finali dei servizi (esempi possono essere regolare la temperatura della casa a distanza, oppure sensori di rilevamento per le persone in casa), le smart building (edifici intelligenti) si rivolgono soprattutto al B2B, ovvero alla realizzazione ed ottimizzazione di palazzi ed uffici, per dotarli di oggetti intelligenti che interagiscano con l’ambiente interno (ad esempio gestione della luce e dell’energia elettrica).
  3. Smart Mobility
    Il tema della mobilità è assolutamente centrale per determinare la qualità della vita delle nostre città e come è stato più volte enfatizzato non può esserci Smart City se non c’è Smart Mobility. Sono tante le imprese che stanno investendo in questo settore non solo nella dimensione delle Smart and Connected Car ma anche applicazioni legate al mondo del trasporto ferroviario con treni controllati da IoT.
  4. Smart Manufacturing 
    Lo Smart Manufacturing è stato certamente uno dei precursori del mondo IoT. Applicazioni IoT sono attive da tanti anni, da ben prima che si iniziasse a parlare di Internet delle cose. Oggi questo settore è uno dei più maturi e unisce tematiche legate all’automazione con tematiche legate al mondo della robotica.
  5. Smart Agriculture
    La Smart Agriculture chiamato anche Agrifood è uno dei settori con la più elevata opportunità di sviluppo e con la più bassa penetrazione, ad oggi, di soluzioni digitalizzate.
    Le esperienze sono tante e solo legate all’utilizzo dei droni, a sensoristica che rimanda ai temi dell’Internet della Terra, a soluzioni di logistica innovativa per la Smart Agriculture, o ancora a soluzioni per l’agroenergy o a operazioni che puntano a migliorare il rapporto legato a cibo e sostenibilità.

 

Sources: Key4Biz, Internet4Things, Computer World, LineaEDP