Negli ultimi decenni abbiamo assistito a progressi incredibili nell’evoluzione di Intelligenza Artificiale e Robotica: sono state sviluppate soluzioni e tecnologie per aiutare le persone nel lavoro quotidiano, migliorando produzione ed efficienza in molti settori.

Nell’ambito della sanità, i progressi fatti hanno permesso di migliorare le cure offerte al paziente.

Le soluzioni sono davvero numerose: dai Chatbot, alle app che grazie a reminder sostengono l’aderenza alla terapia, dagli Assistenti Virtuali per finire con Robot capaci di compiere con estrema accuratezza operazioni chirurgiche delicate.

Anche nel campo della fisioterapia, l’Intelligenza Artificiale e Robotica stanno trovando largo utilizzo con un focus particolare nel trattamento di persone che soffrono di problemi motori causati da lesioni neurologiche.

La fisioterapia nel passato

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno circa 15 milioni di persone sono colpite da ictus.

I danni prodotti sono considerevoli: circa un terzo delle persone, pari a quasi 5 milioni, rimane disabile in modo permanente o necessita di cure fisioterapiche e assistenza per poter provare a recuperare parte della propria mobilità.

La perdita di capacità motoria si traduce in difficoltà a stare in piedi, a camminare e a compiere azioni semplici come allacciarsi le scarpe. Per questo motivo, da sempre la fisioterapia tradizionale si concentra in attività per il recupero di queste funzionalità, tramite una serie di esercizi specifici ripetuti, in cui il terapista guida i movimenti della persona.

L’aiuto di Intelligenza Artificiale e Robotica

Recenti ricerche hanno dimostrato come il modo migliore per trattare i pazienti con disturbi neurologici sia una collaborazione tra terapisti umani e robot.

Per questo motivo tali soluzioni sono adottate nella terapia post ictus: mentre il terapeuta può guidare il paziente nel compiere determinati movimenti per il recupero di specifiche funzionalità motorie perse, l’Intelligenza Artificiale è in grado di riconoscere immediatamente se questi esercizi sono svolti correttamente e di registrare la risposta fisica, creando un database per poter analizzare l’andamento della terapia nel corso delle settimane e capire così se la persona sta reagendo positivamente.

Capire subito l’efficacia di un esercizio è fondamentale per intervenire il prima possibile con accorgimenti, non pregiudicando ulteriormente la fase di recupero in cui il tempo gioca un ruolo fondamentale.

L’aiuto dei Robot

Anche i Robot possono essere utilizzati a sostegno della terapia: a differenza di un fisioterapista umano, sono capaci di registrare le risposte del paziente e capire esattamente fino a che punto riesce a compiere un determinato movimento e se ha bisogno o meno di aiuto.

Il loro compito è di guidare il paziente nel recuperare determinate funzioni motorie, facendogli compiere movimenti specifici e, laddove sia possibile, a farlo da solo: quando il paziente deve compiere un movimento, il Robot interviene per aiutarlo con la quantità di forza necessaria, impossibile per un terapista umano che invece, solitamente, guida il movimento del paziente, muovendo l’arto.

I Robot possono aiutare le persone affette da altre patologie, ad esempio spinali o all’esoscheletro, aiutandole a stare in piedi, sedersi e camminare, permettendo il recupero di alcuni movimenti e migliorando le loro condizioni di salute in quanto non costretti a stare sempre sdraiate.

I benefici per il paziente

Il recupero della mobilità persa non è l’unico dato positivo.

I benefici sono anche per l’umore del paziente: Intelligenza Artificiale e Robotica sono in grado di registrare qualsiasi dato e di conseguenza tutti i miglioramenti, anche se minimi.

Ogni piccolo progresso, non riscontrabile dal medico, incoraggia notevolmente il paziente che, dopo aver perso improvvisamente le sue facoltà motorie, si vede costretto ad affrontare un lungo percorso terapeutico, dove non sempre i risultati sono visibili velocemente.

Queste tecnologie abbinate a sensori e wearable device, permettono di registrare i parametri vitali e tutti i movimenti del paziente, raccogliendo così ulteriori dati fondamentali sia per finalità predittive che per avere una visione completa sull’andamento del percorso di cura.

L’aiuto derivante dalla tecnologia, infatti, è soprattutto nella possibilità di registrare i progressi, raccogliendo dati per capire come sta andando la terapia ed intervenire prontamente per modificarla e per supportare nel recupero di determinati movimenti, tramite l’ausilio di sensori, wearable e Robot.

Molto spesso le soluzioni vengono presentate sotto forma di gioco, rendendo più divertente la fase di recupero che solitamente prevede la ripetizioni di azioni noiose.

Nei pazienti meno gravi, queste tecnologie possono aiutare anche nella telemedicina, ovvero nello svolgere esercizi di recupero da casa in modo corretto, soluzione ideale per i pazienti che vivono lontano dai centri di fisioterapia.

Ovviamente, Intelligenza Artificiale e Robotica non potranno mai sostituire l’importanza del terapista umano nella fisioterapia, capace di coinvolgere emotivamente il paziente in un percorso di recupero che non è solamente fisico ma anche mentale, ma possono coadiuvare e rinforzare il loro ruolo nel percorso terapeutico del paziente.

 

 

Sources: VentureBeat, Pexels