La modalità di lavoro dei responsabili delle Risorse Umane delle aziende sta subendo rapidi e profondi mutamenti a causa di nuove soluzioni tecnologiche, quali l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning.

L’introduzione della tecnologia nel mondo dell’HR coincide con l’avvento di Internet che ha dato avvio prima all’e-Recruitment, per poi passare al Social-Recruitment, grazie al contributo di LinkedIn.

Si sono poi esplorate soluzioni diverse come il Video-Curriculum, che tramite software specifici permette di analizzare tempi di risposta, tono di voce e espressioni del candidato, per arrivare ad oggi all’introduzione di Chatbot e dell’Intelligenza Artificiale per il Recruitment.

L’analisi dei dati

Tra le soluzioni elencate, l’AI e i Chatbot sono quelle che, unite al Machine Learning, permettono di facilitare di più il lavoro dell’HR.

Le aziende si trovano spesso a dover raccogliere una mole incredibile di dati, provenienti dai curriculum inviati da aspiranti candidati per una specifica posizione. Il più grande problema è rappresentato dalla difficoltà del Recruiter nel gestire tutti questi dati e nell’elaborarli correttamente. All’interno di una quantità così ampia di informazioni può ad esempio accadere che il Recruiter non noti un curriculum interessante, scartando così un potenziale candidato.

L’AI rappresenta quindi una soluzione per automatizzare alcune operazioni che sottraggono tempo a chi lavora nelle Risorse Umane e permettere di coordinare in modo intelligente il salvataggio dei dati, incrociandoli con quelli che sono i bisogni dell’azienda.

Il Matchmaking

Il contributo più significativo dell’Intelligenza Artificiale è soprattutto nel migliorare il matchmaking: i reclutatori stessi nel 96% dei casi pensano che l’AI abbia il potenziale giusto per migliorare l’acquisizione di talenti, in quanto rende più semplice sfruttare l’enorme quantità di dati raccolti, incrociarli con le necessità di una determinata posizione e trovare in questo modo il candidato perfetto.

Per far sì che vi sia un matchmaking, per prima cosa è necessario creare virtualmente quelle che sono le caratteristiche principali che il candidato deve avere (età, titolo di studio, anni di esperienza, settore di provenienza, etc..) e caricarlo nel sistema.

Successivamente l’AI, esaminando i curriculum ricevuti, li incrocia con le caratteristiche del candidato ideale, alla ricerca di punti in comune. Così facendo il reclutatore può personalizzare al massimo il profilo che sta ricercando, per trovare il candidato migliore per quelle che sono le esigenze dell’azienda. Più punti in comune l’Intelligenza Artificiale trova tra un candidato e i desiderata, più aumenta la possibilità che questo sia la persona perfetta per un determinato ruolo.

Assolvere l’HR da un’attività molto time-consuming, come l’analisi di tutti i curricula, gli consente anche di avere più tempo per organizzare al meglio i colloqui e di avere più tempo da dedicare ai candidati.

Il Chatbot Recruiter

Anche Vidiemme ha deciso di adottare nei mesi scorsi una soluzione di AI per l’HR, sviluppando un Chatbot Recruiter con lo scopo di dar vita ad una naturale e scorrevole interazione con il candidato.

L’adozione di questo tipo di tecnologie va anche incontro al target cui ci si vuole rivolgere, composto da persone giovani e dinamiche che preferiscono instaurare un rapporto informale seppur professionale con l’azienda.

Non mancano, inoltre, anche altri vantaggi: l’utilizzo di un Chatbot in fase di Recruitment permette di rendere il primo colloquio conoscitivo più personale, sottoponendo ai candidati qualcosa di meno freddo di un classico form da compilare. Il vantaggio è anche per l’HR dell’azienda che, grazie alle informazioni archiviate automaticamente e ai dati raccolti, può effettuare l’analisi dei curricula molto più velocemente.

I risultati ottenuti sono stati ottimi, al punto che quello che è nato qualche mese fa come un puro esperimento, si è trasformato in una soluzione a disposizione dei nostri Clienti.

I vantaggi per candidato e Recruiter

Grazie all’AI e al Machine Learning, la funzione HR si ritroverà con meno compiti, avendo tra le mani soluzioni capaci di automatizzare numerose operazioni e più tempo per focalizzarsi sul business.

L’Intelligenza Artificiale per il Recruitment permette di superare anche un limite umano che è quello di essere influenzato dalla prima impressione avuta sul candidato: l’HR manager può essere infatti influenzato dalle sue inclinazioni personali di empatia e simpatia.

L’adozione di soluzioni AI porta con sé il grosso vantaggio di un’ottima profilazione dei curricula, con il risultato che è più probabile trovare in meno tempo il candidato più in linea con il profilo ricercato. Un vantaggio infine è anche per i candidati che possono effettuare in questo modo il primo colloquio a casa, con un risparmio notevole in termini di tempo e di costi.

 

Sources: VentureBeat, VentureBeat