Si è tenuto la scorsa settimana il Gartner Symposium/ITxpo Barcellona. Cinque giorni, tra il 4 e l’8 novembre, in cui più di 6000 persone tra CIO e senior IT delle più importanti aziende europee e non solo, si sono riunite per parlare di innovazione.

Come lo scorso anno, Vidiemme era presente per tastare con mano lo stato dell’arte del settore e per conoscere in anteprima le analisi e i trend per il futuro individuati da Gartner, fondamentali per poter compiere decisioni strategiche chiave per i suoi Clienti.

All’interno della fitta agenda di eventi Magnus Revang, senior Research Analyst di Gartner, ha inserito Vidiemme tra i migliori 20 Representative Vendors a livello globale all’interno della Market Guide for Conversational Platforms.

Una conferma importante di quanto il percorso intrapreso ormai due anni fa dall’Azienda verso il mondo delle Interfacce Conversazionali sia quello giusto e di come la Business Unit getAI! dedicata a queste soluzioni stia lavorando con successo.

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Ecco allora quali spunti interessanti sono emersi dal Gartner Symposium/ITxpo di Barcellona.

La personalità delle Interfacce Conversazionali Voice

Quando si parla di Voice gli utenti pongono maggiore attenzione alla personalità del Vocal Assistant che alla sua accuratezza. È così emerso che Alexa, pur essendo molto meno precisa e accurata nelle risposte che fornisce rispetto ad esempio a Siri, sia di gran lunga preferita dagli utenti.

La preferenza di un Assistente piuttosto che un altro cambia anche la modalità di interazione che gli utenti hanno verso la tecnologia: Alexa genera un maggior senso di empatia al punto che il 90% delle conversazioni si concludono con un “Grazie Alexa” da parte degli utenti.

Questo concetto è stato riassunto da Revang con la frase “Quality of implementation is more important than the technology platform used”. È con la personalità e il dialogo dell’Interfaccia Conversazionale che possono nascere progetti di successo!

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Il concetto di Continuous Next

È un nuovo approccio, quello del Continuous Next, spiegato ai partecipanti da Mike Harris, Executive e Vice President nonché Global Head of Research di Gartner: grazie al driver del digital ci troviamo a vivere in un mondo che è in continuo cambiamento, al punto che non ci si può più chiedere “What’s next?” perché nel momento stesso che ci si pone questa domanda in realtà si è già nella fase “next”.

Un concetto dunque non solo interessante ma che allo stesso tempo serve per far comprendere quanto veloce sia ormai lo sviluppo tecnologico.

Continuous Next applicato alle Aziende

Questo concetto di cambiamento continuo porta con sé una caratteristica ormai fondamentale che ogni Azienda deve avere: sapersi adattare il più velocemente possibile ai cambiamenti che si presentano. Non respingere la novità tecnologica con scetticismo o timori ma accettarla e implementarla per poterne trarre un valore per il proprio business. In poche parole: iI time to market è sempre più un fattore chiave nel successo competitivo delle Aziende, dove a vincere è il dinamismo e la prontezza a cogliere le nuove sfide poste dall’innovazione.

I 5 fattori del Continuous Next

Per essere dinamici, i CIO devono implementare una strategia di Continuous Next che tenga conto dei seguenti fattori:

  • Cultura: per far sì che un’Azienda sia in grado di accettare il cambiamento in corso e sfruttarlo al meglio è necessario che vi sia una cultura da parte dei dipendenti e dei manager che non si oppongano al cambiamento percependolo come un fattore negativo, ma come un’opportunità unica da cogliere;
  • Privacy: il trattamento della privacy e la sicurezza dei dati sono due elementi considerati sempre più importanti dai consumatori per cui nessuna Azienda può ignorarli;
  • Intelligenza Aumentata: è l’evoluzione logica del concetto di Intelligenza Artificiale, ovvero l’AI messa a disposizione delle persone. È necessario che le Aziende non percepiscano questa tecnologia come una minaccia che mette a rischio i posti di lavoro ma come uno strumento nelle mani delle persone per poterne migliorare le performance e automatizzare quei compiti ripetitivi, a scarso valore aggiunto ma estremamente time consuming. Un dato interessante emerso al Symposium è stato come il maggiore scetticismo verso questa tecnologia è registrato nelle Aziende che non l’hanno implementata.
  • Digital Twin: “In the future we will model everything”. Partendo da questo presupposto, Gartner parla della necessità di passare dal Digital Twin alla Digital Twin Organization (DTO). Nella DTO si replica qualsiasi dinamica aziendale, come ad esempio un processo interno, e si simula il suo comportamento in un mondo virtuale fatto di Big Data per poter capire quale potrebbe essere l’impatto di una determinata decisione sulla propria Azienda. Questo modello di creazione di uno scenario digitale gemello di uno esistente si diffonderà sempre di più nei vari business;
  • Digital Product Management: i CIO non possono più aspettare. È adesso il momento di passare da un’ottica di progetto ad una di prodotto. Portando il prima possibile un prodotto sul mercato permette di capirne i limiti, imparare da un eventuale fallimento e ripensare ad una nuova versione migliorata.

In uno scenario in continuo cambiamento, l’innovazione diventa il driver della competitività delle Aziende e la tecnologia lo strumento per poterne cavalcare il successo.