Lo scorso anno il mercato dei wearable ha fatto registrare un + 17% rispetto a quello precedente e la loro crescente diffusione dovrebbe raggiungere il culmine nel 2021, quando uno studio Gartner stima che ne saranno venduti ben più di 81 milioni.

Diversi sono i fattori che hanno contribuito a questa diffusione esponenziale in così breve tempo e una parte del merito si deve sicuramente al settore dell’Healthcare: l’elevato numero di applicazioni dedicate alla salute, in grado di comunicare con questi device, e anche un maggior interesse e consapevolezza dei pazienti stessi dell’importanza di un monitoraggio quotidiano a scopo preventivo di alcuni parametri vitali, fa sì che siano molto utilizzati in ambito medico.

Per questa ragione, svariate Aziende stanno investendo tempo e risorse per sviluppare wearable e sensori sempre più piccoli e discreti.

Conoscere di più

Partendo dalla necessità di investigare il microbiota e i gas dell’intestino, una ricerca australiana è riuscita a sviluppare un sensore deglutibile che ha permesso di ampliare le conoscenze fino ad ora possedute su quest’organo. Si è così scoperto che possiede un sistema di difesa prima sconosciuto.

Lo sviluppo di sensori di questo tipo rappresenta una svolta, consentendo di indagare in modo non invasivo anche altre patologie o disturbi dell’apparato digerente: dal malassorbimento di nutrienti alimentari fino alle forme tumorali.

Nuovi tipi di wearable

Accanto ai tradizionali smartwatch e smartband, si stanno diffondendo anche altri tipi di dispositivi indossabili che permettono di monitorare uno specifico organo o area senza effettuare un esame invaso al paziente.

È stato così realizzato un device che posizionato sull’addome è un grado di monitorare l’attività digestiva: grazie ad appositi adesivi smart riesce a seguire le fasi digestive e a diagnosticare problemi gastrointestinali.

È stato inoltre inventato un cerotto dentale di piccolissime dimensioni che, una volta applicato sull’incisivo, inizia a registrare quanto cibo viene mangiato e tutti i valori chimici, comunicando i dati ad un’applicazione. Grazie a questa soluzione è così possibile una maggiore aderenza alla dieta e per i pazienti diabetici anche un più facile e non invasivo monitoraggio della glicemia.

Il wearable più piccolo

È stato recentemente anche creato il più piccolo dispositivo indossabile: impermeabile e leggero, si adatta alle dimensioni di un’unghia e permette di monitorare con precisione l’esposizione ai raggi UV del sole.

La misurazione oggettiva all’esposizione solare, consente di ridurre nel corso degli anni il rischio di incidenza di tumore alla pelle, patologia molto spesso sottovalutata poiché sottostimati sono anche i danni che i raggi solari causano al nostro derma. È inoltre in grado di misurare costantemente la temperatura corporea, altro fattore importante da controllare quando ci si espone al sole per lunghi intervalli di tempo.

Infine, non solo tutti i dati sono facilmente accessibili dall’utilizzatore stesso grazie all’utilizzo di un’applicazione, ma è anche possibile personalizzare il colore di questo dispositivo.

Da qui al 2021 sicuramente lo scenario tecnologico continuerà a cambiare.

Non è da escludere allora che la stima fatta da Gartner possa subire delle variazioni in termini di incremento e che la scoperta di nuove tecnologie, accompagnate dallo sviluppo di quelle attualmente utilizzate, possa far nascere nuovi dispositivi e nuovi ambiti di applicazione.

 

 

Sources: Gartner, Futurity, Mobihealthnews, 123RF