C’è una cosa che a volte manca e che sicuramente la tecnologia non può sostituire nella rapporto medico-paziente. È il tocco umano. Quella sensibilità ed empatia che solo una persona può provare nei confronti di un altro individuo. Qual è allora l’impatto della tecnologia all’interno di questa relazione?

Come in tutte le cose è necessario anche nell’utilizzo della tecnologia nelle soluzioni dedicate al settore Pharma & Healthcare arrivare ad un punto di equilibrio.

La necessità dell’elemento umano nel rapporto medico-paziente non deve essere un freno verso la Digital Health. Dall’altra, invece, bisogna far sì che queste soluzioni non vadano a sostituirsi completamente al medico.

Un supporto durante la terapia

Numerose delle soluzioni sviluppate in campo medico sono a supporto di una patologia. Una volta diagnosticata una malattia e iniziato il percorso terapeutico, la tecnologia aiuta il paziente e il suo caregiver nel seguire al meglio le indicazioni mediche.

Grazie alla tecnologia, il paziente può in autonomia misurare e registrare alcuni parametri vitali senza recarsi nel più vicino presidio medico. Tutte queste informazioni sono poi inviate puntualmente al medico curante. Cambia il ruolo del paziente ed anche quello del clinico che diventa un supervisore, avendo sempre sotto controllo la situazione dei suoi pazienti e può così intervenire ai primi segnali di allarme.

Se da una parte non pochi credono che questo faccia venire meno il rapporto medico-paziente, dall’altra non considerano come in realtà il legame si rafforzi ancora ulteriormente. Il paziente non deve aspettare il controllo tra una visita e l’altra per sapere che la terapia sta proseguendo nel migliore dei modi. Sa infatti che qualora ci fossero delle complicazioni, sarebbe il medico stesso a ricevere la comunicazione e ad avvertirlo. Dall’altra parte si sgrava il clinico dal dover rispondere alle numerose chiamate e email dei pazienti, permettendogli di dedicare più tempo di qualità alle visite.

Un supporto alle visite a domicilio

La stessa tecnologia potrebbe supportare infermieri e paramedici durante una visita a domicilio, permettendogli di trasmettere al medico curante le informazioni registrate e la terapia somministrata.

Anche in questo caso il clinico rimarrebbe costantemente informato sull’andamento della cura, garantendo così una maggiore aderenza.

Chiamate automatiche

Negli Stati Uniti si sta diffondendo l’utilizzo di chiamate automatiche. Queste, invece che essere fatte da operatori umani, vengono fatte da delle macchine. Il compito è quello di ricordare ai pazienti la data e l’ora di una visita medica programmata.

Ma non solo: la prevenzione è un fattore importante soprattutto per far fronte a quelle patologie croniche o legate all’età facilmente prevedibili. Ecco allora che l’utilizzo delle chiamate automatiche permette di avvisare le persone che possono effettuare uno screening gratuito.

Un esempio di quanto questo strumento sia efficace arriva dal North Carolina. Più di 4.000 donne hanno ricevuto una chiamata automatica in cui si dava l’opportunità di effettuare una mammografia. In 120 giorni, il 32% delle donne ha accettato di sottoporsi all’esame.

Numeri davvero impressionati, non raggiungibili dagli operatori di un ospedale. Se da una parte dunque li si sgrava di un compito lungo, dall’altra gli si da la possibilità di gestire meglio e con più calma le chiamate che ricevono da parte dei pazienti. Allo stesso tempo si dà a quest’ultimi l’opportunità di effettuare screen preventivi.


La tecnologia non va dunque vista come una sostituta del medico, come un elemento negativo che limita il tocco umano. È piuttosto uno strumento che permette un dialogo costante, anche se spesso silenzioso, tra clinico e paziente.

Tutti i più moderni sistemi sanitari al mondo dovrebbero iniziare ad integrare, all’interno della loro strategia di Digital Health, queste soluzioni tecnologiche. Andrebbero così a creare un sistema ibrido in cui la tecnologia supporta il medico e il paziente, senza sostituirsi al rapporto umano che in medicina rimarrà per sempre sicuramente insostituibile.

 

Sources: Raconteur, 123RF