Essere connessi ha un significato veramente importante, soprattutto nell’era in cui viviamo.

Concetti come Digital Disruption e Digital Transformation fanno ormai parte del nostro vocabolario. Sappiamo quanto la tecnologia impatti sulla nostra vita quotidiana e la connectivity di queste tecnologie ci introduce ad un mondo pieno di possibilità, perché va oltre la semplice raccolta dati: rende i dati pronti e disponibili all’uso per una molteplicità di persone e dispositivi, producendo così nuove opportunità.

Qui entra in gioco l’Internet of Things, in italiano internet delle cose, un neologismo riferito all’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti che permette, a queste realtà, di raccogliere e scambiare dati fra di loro.

Tra questi oggetti ci sono elettrodomestici, lampadine, sensori per il fitness, auto e qualsiasi altro apparecchio che abbia un software integrato che permetta di scambiare dati con altre identità connesse.

Anche nel settore dell’ Healthcare l’IoT gioca un ruolo importante e rappresenta un terreno fertile. Perché? Perché la sanità si sta evolvendo, passando da un modello tradizionale nel quale le cure avvenivano solo nei centri ospedalieri, ad un modello nuovo, dove la cura risulta accessibile da ogni luogo. E tutto questo grazie alla tecnologia, soprattutto alla sensoristica.

Se anche voi fate parte di questo settore, o comunque siete connessi in qualche modo ad esso, avrete già sicuramente sentito questi termini legati al mondo della salute: IoMT (Internet of Medical Things) o IoHT (Internet of Healthcare Things).

La tecnologia dell’ IoMT sfrutta le capacità dei sensori e i Big Data per il bene degli individui e per la loro salute.

L’impatto dell’ IoT nell’healthcare e nella sanità potrebbe essere, fra tutti i settori, quello più importante e massivo: secondo un recente studio condotto da MarketResearch.com entro il 2020 il 40% delle tecnologie IoT faranno parte del settore healthcare, sfiorando un valore di mercato complessivo di circa 117 miliardi di dollari.

Anche le aziende farmaceutiche sono diventate consapevoli del fatto che la sola fornitura e vendita di farmaci non può garantire un successo duraturo e risulta fallimentare se la si guarda da un punto di vista di fidelizzazione dei pazienti.

Questo sta portando il mondo delle Big Pharma ad un cambiamento fondamentale: il cosidetto approccio “Beyond The Pill”, ovvero il continuare a prendersi cura del paziente dopo l’acquisto del farmaco. Risulta perciò evidente la necessità di sfruttare la digitalizzazione e la tecnologia per ottimizzare le terapie.

I Vantaggi dell’IoMT

I sensori possono tracciare quasi ogni parametro del corpo umano, come il livello dell’ossigeno nel sangue, il livello di insulina, la pressione sanguina, la temperatura o addirittura l’equilibrio chimico.

Questi sensori utilizzati per il monitoraggio, possono essere facilmente utilizzati dai pazienti poiché non necessitano di particolari training per l’utilizzo. Tutto questo si traduce, naturalmente, in un minore rischio di commettere errori e in una maggior comodità d’uso, aspetto molto importante specialmente quando si tratta di curare particolari categorie di pazienti, come i pazienti anziani o diversamente abili.

Vediamo nel dettaglio alcuni vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’IoMT:

  • Cure preventive: i dati raccolti dai pazienti possono aiutare ad identificare i primi sintomi e gli eventuali rischi per la salute, permettendo di agire con tempestività.
  • Cure di lunga durata e malattie croniche: il fatto di poter raccogliere i dati dei pazienti e metterli a disposizione dei professionisti sanitari rende le procedure di cura molto più semplici, veloci e comode. Nei casi di malattie croniche l’essere connessi è di grande aiuto poiché i dispositivi consentono ai pazienti di:

– monitorare costantemente gli indicatori dello stato di salute;

seguire la terapia in maniera autonoma con una sicurezza più elevata;

– raccogliere i dati biometrici in real-time durante la terapia.

  • Costi: nel settore della salute e del benessere è in atto una continua lotta al contenimento dei costi delle cure, che sono sempre in crescita. Ed è proprio in questo ambito che l’IoMT può venire in aiuto. Infatti, in un futuro non tanto lontano, i wearable saranno in grado di tracciare e monitorare tutti gli aspetti della salute e, una volta messi insieme all’intelligenza artificiale, robotica e IoMT, ci saranno infinte opportunità che rivoluzioneranno anche l’industria dell’Healthcare. L’IoMT sta già cambiando i servizi sanitari, soprattutto perché le persone hanno già iniziato ad utilizzarlo per gestire le i loro bisogni personali. Ad esempio si possono usare i dispositivi IoMT come reminder per le visite mediche o per ricevere alert in caso di sbalzi di pressione o ancora per essere informati sul numero di calorie bruciate etc. L’IoMT, inoltre, permette di effettuare un monitoraggio da remoto in modo che i pazienti vengano controllati e ricevano i consigli dai medici, ovunque essi siano. I servizi di localizzazione in real-time rappresentano un altro aspetto importante offerto dall’IoMT in quanto i dispositivi possono essere facilmente rintracciati, cosa che riduce nettamente il tempo di intervento in caso di emergenze. Tutti questi servizi consentono di tagliare o ridurre i costi o parte di essi, in quanto semplificano, e in qualche modo evolvono, le prestazioni offerte.

Come Possiamo quindi Immaginarci il Futuro?

Per fare un esempio, magari un po’ avveniristico ma che dia un’idea di come potrebbe essere il mondo della salute una volta integrato con l’IoMT, possiamo citare il caso presente in un articolo del NCBI (National Center for Biotechnology Information).

Immaginiamoci in un ospedale totalmente rivoluzionato dall’IoMT: un paziente diabetico avrà una carta d’identità che, una volta scannerizzata, si connetterà in completa sicurezza ad un server nel Cloud dove verranno archiviati i suoi dati sanitari in formato digitale, i risultati dei suoi test e le sue prescrizioni mediche. I medici e tutti gli altri operatori sanitari potranno avere accesso a questi dati sempre, in tempo reale e in mobilità, tramite un semplice tablet o un computer.

Questa trasformazione è già cominciata e, in un futuro non troppo lontano, la qualità dei servizi sanitari potrà essere migliorata in maniera significativa, grazie alla tecnologia e alle “cose” connesse.

 

Sources: NCBI, Forbes