Vidiemme ha partecipato al Convegno finale dell’Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale del Politecnico di Milano.

L’evento, dal titolo Artificial Intelligence: on your marks!, ha visto la partecipazione di Vidiemme per il secondo anno consecutivo sia come partner che con un intervento alla tavola rotonda. Quest’ultimo è stato tenuto da Serena Spalla, BU Director di getAI!, la Business Unit nata proprio lo scorso anno poco prima del primo convegno dedicato a questo tema.

I risultati della ricerca

Il quadro che emerge è quello di un mercato dinamico ma ancora poco maturo. Se da una parte in Italia le Aziende parlano molto di Intelligenza Artificiale, dimostrando un certo interesse, dall’altra hanno ancora un gap di conoscenze da colmare.

Il 45% dei soggetti coinvolti dall’indagine ha dichiarato di non aver ancora adottato una soluzione di AI. Sono però dotati di infrastrutture per raccogliere i dati ma questi non sono ancora di qualità e quindi sono incapaci di portare un vero valore aggiunto.

L’AI è ad esempio molto spesso vista come una replica dell’intelligenza umana oppure intesa solo come Virtual Assistant. Le Aziende non colgono invece altri fattori fondamentali come l’importanza di avere dati puliti per poter implementare soluzioni che utilizzano questa tecnologia.

Solo il 12% delle Aziende ha già portato a regime una soluzione di Intelligenza Artificiale e il 68% lo ha fatto con un risultato soddisfacente e utile. Le implementazioni più diffuse riguardano soprattutto il data processing, i Chatbot e l’image processing.

I settori in cui invece queste soluzioni trovano più ampia diffusione sono quello finanziario e bancario, del Retail e infine Telco.

L’approccio di Vidiemme

I dati presentati dall’Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale sono in linea con quanto sta facendo Vidiemme.

A raccontare questo approccio è stata Serena Spalla, Business Unit Director di getAI!, il team all’interno dell’Azienda dedicato allo sviluppo di soluzioni di Intelligenza Artificiale e delle Interfacce Conversazionali.

Una problematica comune a molti Clienti spesso rilevata è infatti proprio il loro volere implementare una soluzione di AI senza però sapere come. Entra allora in gioco Vidiemme aiutandoli ad individuare la soluzione migliore in base ai loro obiettivi e al vantaggio strategico e competitivo che vogliono ottenere.

Il focus verticale sul mercato del Retail conferma anche che Vidiemme sta operando nel giusto ambito. A questo si deve aggiungere il mercato HR e quello del Pharma & Healthcare, con lo sviluppo di soluzioni quali Takeda LeggoXTe e Virtual Caregiver a supporto dei pazienti con una specifica patologia.

Oltre a queste verticalizzazioni, Vidiemme offre implementazioni di soluzioni di Intelligenza Artificiale anche in ambiti trasversali a molti settori come quello della Customer Care.

La scelta di Vidiemme di puntare molto su soluzioni quali Chatbot e Interfacce Conversazionali, con un focus specifico sul Voice, si sta rivelando in linea con quanto descritto dai risultati dell’Osservatorio. Da qui deriva l’attenzione sul tema dell’NLP, con un team dedicato che ha permesso di arrivare ad avere un tool interno utilizzato per il design del dialogo.

Grazie al suo forte know-how, Vidiemme è dunque in grado di creare il miglior flusso di interazione e di implementare queste soluzioni conversazionali più velocemente. Il tutto è ovviamente a vantaggio dei Clienti.

La piattaforma Flexa

Durante il Convegno Finale ha trovato spazio anche la presentazione da parte di Federico Frattini di Flexa.

La piattaforma digitale, sviluppata da Vidiemme in partnership con il MIP e dedicata agli Alumni e studenti del Politecnico di Milano, è stata infatti realizzata sfruttando le potenzialità offerte dall’Intelligenza Artificiale.

Flexa sarà completamente online entro l’estate e rappresenterà una piattaforma unica in Italia capace di accompagnare studenti e professionisti nel loro percorso formativo.


Un ultimo dato finale emerso dall’Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale è che questa tecnologia ha creato in Italia nel corso del 2018 un mercato stimato di 85 milioni di Euro.

Come sottolineato da Serena Spalla durante il suo intervento, c’è da aspettarsi avverrà presto la democratizzazione dell’AI grazie alla diffusione di prodotti consumer. Gli Smart Speaker di Google e Amazon, quindi, faranno nei prossimi mesi crescere ed espandere ancora più velocemente questo business.

L’Intelligenza Artificiale sta inoltre già avendo un impatto significato su diversi aspetti della vita sociale e anche sulla parte legislativa di ogni Paese. Un dato interessante e ottimista che emerge è che l’AI non ruberà posti di lavoro ma andrà ad automatizzare precisi task.

Si deve infatti considerare che nel 2030 la percentuale di persone che lavoreranno in Italia diminuirà passando da 23,3 milioni a 21,9 milioni. Il calo demografico che si è registrato negli ultimi decenni porterà quindi ad una diminuzione della forza lavoro e ad un aumento delle persone pensionate. All’interno di questo quadro, l’AI non rappresenta una minaccia bensì una necessità, un’opportunità per mantenere una situazione di equilibrio tra domanda e offerta nel mondo del lavoro. Rimarrà comunque un gap di 1,1 milioni di posti senza che vi siano lavoratori adeguati per colmarlo.